le sinestesie del cervello

Interessante articolo che condivido trovato su Galileo – Giornale di scienza. Ancora una volta gli studi sul cervello, organo complesso ma affascinante, si orientano a trovare le connessioni naturali tra diversi campi sensoriali.

“L’accuratezza ha un colore? La legalità? E l’indipendenza? Può sembrare paradossale, ma si tratta di domande perfettamente legittime. Esiste infatti un’associazione naturale e sistematica tra colori e concetti astratti, che ci porta immediatamente a mente determinate tinte cromatiche quando pensiamo a moltissimi termini relativi a tematiche etiche. A dimostrarlo è uno studio del Centro Mente/Cervello dell’Università di Trento, pubblicato sulla rivista Perception.

Nel loro esperimento, i ricercatori hanno mostrato a dei volontari cinque termini, tre loro sinonimi e tre loro contrari, per un totale di trentacinque parole, tutte indicanti concetti astratti. All’apparire del termine sullo schermo di un computer, i soggetti dovevano scegliere un colore, quello che secondo loro corrispondesse meglio al contenuto semantico di quel termine.

I termini considerati nell’esperimento erano “accuratezza”, “imparzialità”, “indipendenza”, “legalità” e “responsabilità”. In presenza di queste parole e dei loro sinonimi, quasi tutti i partecipanti hanno scelto tinte fredde, dai blu ai verdi, viceversa i loro contrari hanno attratto le tinte calde, dai gialli ai rossi. Il pattern più evidente è stato registrato per il concetto “imparzialità”, i cui sinonimi sono stati associati positivamente con i colori contenenti il verde e negativamente con i colori contenenti il rosso (tinte opponenti tra loro), mentre i suoi contrari sono stati positivamente associati a colori contenente il rosso e negativamente a colori contenenti il verde.

Sebbene tutti i concetti etici presi in considerazione abbiano mostrato un colore freddo, alcuni si sono dimostrati comunque più freddi di altri. Ad esempio quello di “responsabilità”, che ha mostrato una forte associazione con la tinta unica blu e tinte simili. Allo stesso modo, i blu sono predominanti nelle associazioni per “accuratezza”, mentre i colori verdi sono predominanti per “indipendenza”.

I risultati ottenuti, spiegano i ricercatori, depongono a favore dell’ipotesi di una sinestesia generalizzata, ovvero dell’esistenza nella nostra specie di un’associazione naturale tra diversi campi sensoriali. I colori scelti inoltre, avrebbero a che fare con il valore (positivo o negativo) che attribuiamo ad un determinato concetto.

“Che i concetti relativi al comportamento etico-civile siano percepiti dagli individui con una tonalità fredda non sembra andare contro il senso comune, così come ci aspetteremmo colori caldi e vivaci per le passioni positive e colori freddi e spenti per le passioni negative”, spiega Liliana Albertazzi, ricercatrice dell’Università di Trento che ha coordinato il nuovo studio. “Non resta che proseguire questo tipo di ricerche per altri campi semantici e metterne a confronto i risultati. L’esperimento è stato condotto su soggetti italiani e sarebbe bene fosse ripetuto cross-culturalmente, ovvero anche in culture dove vige un diverso ordinamento giuridico ed esistono diverse tradizioni di comportamento sociale. Solo un’analisi a vasto raggio permetterà infatti di esprimere un giudizio sulla natura incorporata di questi concetti e in generale dei concetti astratti, uno dei temi caldi che attraversa le scienze cognitive”.

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